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Guido Giannettini

Guido Giannettini, agente segreto, ha svolto un ruolo chiave negli anni della strategia della tensione. E’ l’uomo che ha partecipato alla preparazione del Golpe Borghese arruolando gli ufficiali, ed è stato poi arrestato con l’accusa di aver partecipato alla preparazione della strage di Piazza Fontana. Il “solito” Andreotti spiegò al Tribunale dei Ministri che si trattava di un informatore infiltrato in ambienti eversivi che puntualmente forniva notizie sulla preparazione di attentati, sia sulla strage di piazza Fontana che su quella all’aeroporto di Fiumicino, compiuta nel 1973 dai feddayn. Attentati che però non vennero sventati. In seguito si seppe che a opporre il segreto Stato sulla appartenenza al SID di Giannettini, non fu Mariano Rumor come si scrisse, ma fu invece Andreotti. Andreotti, secondo Pecorelli, coprì la fuga in Francia di Giannettini, fuga resa possibile e garantita da ambienti ministeriali, il SID gli procurò un passaporto falso e continuò per quanto si sa, a pagare il “dipendente” Giannettini durante la sua latitanza. Ma chi era Giannettini? Non si sa ancora per quale motivo un neonazista dichiarato era riuscito a ricoprire un ruolo così delicato e importante nel SID. Ufficialmente Giannettini faceva il giornalista, ma era solo una copertura. L’agente apparteneva a varie organizzazioni spionistiche internazionali, camuffate da agenzie di stampa, che tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta costituivano i collegamenti tra i regimi fascisti della Spagna, Portogallo e Grecia. Giannettini era un ideologo e non un uomo d’azione come l’altro neonazista Stefano Delle Chiaie, suo amico, con Pino Rauti ebbe contatti frequenti e insieme scrissero un “libello” dal titolo” La mani rosse sulle forze armate”, nel quale si attaccava il Generale De Lorenzo per essere troppo neutrale e poco anticomunista. Giannettini ebbe anche frequenti contatti con Mino Pecorelli, i due si conobbero nella redazione del settimanale “Mondo d’oggi” una rivista di estrema destra che a metà degli anni Sessanta era divenuta il salotto buono della destra oltranzista che faceva capo al generale Giuseppe Aloia, allora comandante delle Forze Armate. La figura di Giannettini è anche in uno dei capitoli del Memoriale Moro, in cui lo statista ucciso dalle “Br” criticava fortemente l’operato di Andreotti. Guido Giannettini nel 1985 è stato assolto per la strage di piazza Fontana. Insufficienza di prove, questa sarà la motivazione dei giudici. Insieme a lui furono assolti Fraco Freda e Giovanni Ventura.

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