La terza e ultima vittima si chiamava Virginia Cacioppo, ex cantante lirica costretta a vivere in miseria e nella nostalgia del proprio passato di artista.
Leonarda Cianciulli le propose un impiego a Firenze, come segretaria di un misterioso impresario teatrale, pregandola, come al solito, di non farne parola con nessuno. Virginia, entusiasta della proposta, mantenne il segreto e il 30 Settembre 1940 si recò a casa della donna dove, raccontò Leonarda, «Finì nel pentolone, come le altre due. La sua carne era grassa e bianca, quando fu disciolta vi aggiunsi un flacone di colonia e, dopo una lunga bollitura, ne vennero fuori delle saponette cremose accettabili.