7 luglio 1991. Sempre a Chicago, al “Carol's gay Bar”,
Jeffrey Dahmer incontra il 23enne portoricano, di origini ebree, Jeremiah Weinberger. I due vanno in corriera fino a Milwakee. Il giorno dopo ne viene denunciata la scomparsa dai familiari. Diversamente dalle altre vittime, dopo essere stato drogato, Dahmer gli praticò, con un trapano, un piccolissimo foro in testa per poi immettervi acido cloridrico, rendendolo così innocuo e completamente ridotto allo stato vegetativo. In questo modo, il Serial Killer, poté praticare tutte le sue perverse fantasie sessuali, senza alcuna protesta da parte della vittima. Jeremiah morì soltanto il terzo giorno. La sua testa era tra quelle conservate nel grosso congelatore e il suo busto, insieme a quello di Matt Turner, nel barile blu in camera sua.